Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio, 2016

Il Corriere inciampa sui numeri primi

il Crivello di Eratostene, come non  lo avete mai visto... Tra i giornalisti italiani ed i numeri c'è un'atavica incompatibilità di carattere. Ogni qual volta in un articolo giornalistico compaia un numero, spesso e volentieri sarà clamorosamente sbagliato. Quando poi - come in questo caso - capita che un articolo venga scritto SU un numero, la cantonata è assicurata. A cosa mi riferisco? A questo articolo su "Il Corriere" del 16 gennaio 2016: " Scoperto il numero primo più grande, ha oltre 22 milioni di cifre " Ok, notizia interessante per matematici e nerd: questo nuovo numero primo è stato chiamato M74207281, come tutti i numeri primi è importante per la crittografia, è il risultato di (2 ^ 74.207.281) - 1  , a calcolarlo è stato tal Curtis Cooper dell'Università del Missouri, ed il calcolo è stato fatto attraverso un sistema di calcolo distribuito, il GIMPS ( Great Internet Mersenne Prime Search) OK, la notizia finisce qui. Ma un giorn

DNS: record MX e CNAME sono incompatibili?

Oggi un utente segnala un (presunto) problema: Dopo aver inserito un record CNAME, non mi funziona più la PEC su Aruba! Traducendo dall'utontese all'italiano, quanto sopra significa: Se imposto un record MX del tipo   pec.miodominio.it MX mx.pec.aruba.it   funziona tutto regolarmente. Ma se aggiungo anche un record del tipo   pec.miodominio.it CNAME subdomain.domain.tld   non funziona più la PEC. Bene, tutto ciò è normalissimo : non può e non deve funzionare, perché la relativa norma tecnica ( RFC 1034 ) è chiarissima: If a CNAME RR is present at a node, no other data should be present; this ensures that the data for a canonical name and its aliases cannot be different. Quindi, considerato che l'inserimento del record CNAME l'utente voleva inserirlo per reindirizzare il servizio di webmail di pec.miodominio.it alla webmail di Aruba, come risolvere? Semplice: basta inserire per pec.miodominio.it un record di tipo A, anziché un CNAME; poi si eseg

Tempi moderni

Non so chi sia l'autore di questa saggia (?) massima: Non ti sia di riposo il riposo, ma il cambiar lavoro (saggia almeno fino a che la enunci ai tuoi dipendenti e sottoposti...) No, non credo sia di Stachanov ... Quello che mi ha colpito è che in Google è pressoché sconosciuta... quindi, per questo solo fatto con questa pagina finirò nella SERP per questa chiave di ricerca, e millanta e millanta navigatori convoglieranno da tutto il mondo su questo blog per godere di sì lapalissiana massima...

Video di un brutto incidente di un ciclista russo...

In rete gira questo video, che suscita fiumi di commenti e discussioni sui social network, accendendo gli animi ed animando flame tra i "pro ciclista" ed i "pro camionista"... Vediamo di fornire un po' di dettagli: L'incidente è accaduto l' 11 aprile 2015 . Il ciclista si chiama Ruslan Bazarov, ha 28 anni, e nell'incidente ha sofferto la frattura di una gamba e lesioni al bacino. Stava partecipando ad una manifestazione cicloturistica non competitiva di 105 Km organizzata dal Baltic Star Cyling Club , di St. Petersburg; il percorso previsto e dettagliato è disponibile qui:  https://www.plotaroute.com/route/50082 ) E cominciamo con le precisazioni: Anche se, per il metro italiano, quella può sembrare un'autostrada o una tangenziale, no, non lo è: e la presenza di ciclisti su quel tratto di strada è del tutto legale il comportamento dei ciclisti è ineccepibile : c'è un bivio, loro devono andare a sinistra, stanno correttamente ne

Trasformare la plafoniera neon di un camper usando i LED

Una volta, per l'illuminazione dell'abitacolo dei camper, c'erano le plafoniere con lampade ad incandescenza a 12V: usavano, sostanzialmente, le medesime lampadine automobilistiche delle luci di posizione con attacco a baionetta. Robuste ed affidabili, ma facevano poca luce e consumavano parecchia energia, quindi si era sempre con un occhio al voltmetro che indicava lo stato di carica della batteria. Poi vennero le plafoniere a neon 12V: rispetto alle lampade ad incandescenza, a parità di consumo fornivano molta più luce. Però il consumo restava sostanzialmente uguale, e quindi si continuava a tener d'occhio lo stato di carica della batteria. Rispetto alle lampade ad incandescenza, avevano alcuni difetti: quando la carica della batteria cominciava a scarseggiare, e quindi si abbassava la tensione, una lampada ad incandescenza diventava semplicemente più fioca; una lampada neon invece comincia a sfarfallare in maniera fastidiosa. Inoltre questo sfarfallamento non